I valori del metodo KDP.

Integriamo gli approcci classici del marketing e le tecniche disruptive del service design e della UX digitale. Così diamo garanzia alla strategia e alla progettazione delle tue sfide di mercato e di innovazione.

Ciclicità

Il tempo e la pratica offrono nuova conoscenza con cui affrontare le evoluzioni del mercato e della società, tra digital transformation, globalizzazione e sfide etiche nell’innovazione. La conoscenza, però, genera valore crescente solo se viene rinnovata periodicamente.

Per questo il metodo KDP è ciclico in tutte le sue componenti. La ciclicità del framework affina e accresce le performance progettuali nel tempo, spingendo sia il ROI di breve periodo sia i vantaggi competitivi più duraturi.

Lean e “agile”

I grandi progetti si costruiscono per gradi, lezione dopo lezione. Nel metodo KDP lo ricordiamo integrando i framework lean di Eric Ries, Ash Maurya e Alexander Osterwalder. Superando i classici cicli PRC, di programmazione, realizzazione e controllo, usiamo cicli brevi e attività focalizzate, più adatti alla volatilità dei mercati d’oggi.

Ci ispiriamo alla validazione della conoscenza (validated learning) del ciclo lean BML, per prototipare con velocità (build), misurare gli impatti con metriche sane (measure) e incorporare conoscenza cumulativa (learn). Così si affina e guida la strategia. Il KDP, in aggiunta, offre conoscenza più strutturata, fin dal primo ciclo, grazie alle tecniche di marketing e di ricerca previste nelle prime fasi del metodo. Snelli e scattanti, dagli albori dell’agile manifesto iniettiamo ritmo nel metodo, ancor più nel nostro modo di pensare.

Etica

Le strategie e i progetti che definiamo sono importanti perché offrono ritorno di valore nel tempo, all’azienda e agli stakeholder coinvolti. Non svendiamo risultati di superficie, ma proponiamo metodo e attività seri, per impiantare valore crescente e coordinare il nostro sforzo con quello dell’azienda cliente, insieme, come team unificato. Questo è il nostro primo impegno etico.

Promuoviamo tecniche innovative mescolate alla sapienza delle discipline tradizionali. Questo è il nostro secondo impegno etico. Uno UX designer che progetti customer journey senza sapersi orientare nel più classico design del business e del marketing dell’azienda non è una figura di progettazione strategica completa, non secondo noi.

Usiamo la tecnologia per creare valore per le persone, non sudditanza (#time-well-spent, #calm-technology). Questo è il nostro terzo impegno etico. Rigettiamo le illusioni di determinismo tecnologico e crediamo nella centralità della persona, nei valori del design partecipativo e nella trasparenza comunicativa (#human-centered-design, #h2h-communication).

Concretezza

Portiamo strategia e progettazione di qualità, ma non lasciamo il tavolo quando i progetti passano alla fase realizzativa, garantendo direzione e governo delle maestranze operative. Così manteniamo coerenza strategica e razionalizzazione dei costi, chiudendo il cerchio.

Ci piace lavorare alla definizione strategica delle idee, è vero, ma ancor più vederle realizzate e sviluppate. Il successo di una strategia, del resto, viene misurato sulle sue declinazioni operative.

Double diamond del metodo Slowmedia

‘Double diamond’ e service design

Il KDP incorpora il doppio diamante del service design, ricordando che la progettazione di soluzioni deve passare da un’adeguata definizione del bisogno o problema. Le performance di progetto infatti andranno misurate nella loro capacità di rispondere al bisogno di partenza e alle sue evoluzioni. Al cuore del KDP pulsano tutti i principi del design thinking, dall’approccio di co-creazione con clienti e stakeholder, alla visione olistica dell’umano e della sua relazione con la tecnologia.

Etica del metodo Slowmedia